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  • Giona 4: 1-4

    di Enrico Benedetto

    «Dio vide che gli abitanti di Ninive si erano pentiti e che abbandonavano la cattiva strada. Allora Dio rinunciò al male che aveva annunciato di far loro: non lo fece. Giona la prese male e si arrabbiò. E pregò il Signore, dicendo: "(...) Ecco perché avevo preferito fuggire a Tarsis! Sapevo che sei un Dio clemente e compassionevole, paziente e grandemente fedele. Ora, Signore, prendimi la vita, ti prego, perché per me è meglio morire che vivere". Il Signore rispose: "Fai bene ad arrabbiarti?"»
    In quattro versetti, due colpi di scena, una conclusione inattesa e il punto interrogativo finale. Dio cambia idea. Giona se la prende.

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  • Giona 3: 1-8

    di Enrico Benedetto

    «La Parola del Signore pervenne ancora a Giona. "Levati, e vai a Ninive la gran città, e fai ivi la proclamazione che ti dico". Allora Giona (...) ci andò. (...) Proclamava: "Ancora 40 giorni e Ninive sarà distrutta". I Niniviti riposero la loro fede in Dio: proclamarono un digiuno e si vestirono di sacco. Anche il re. (...) "Diceva: "Che ciascuno si converta e abbandoni la cattiva strada"
    Alla proclamazione della distruzione di Ninive la citta', con il re in testa, risponde con digiuno e penitenza

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  • Giona 2: 2-11

    di Enrico Benedetto

    «[Dal ventre del pesce Giona disse]: “Dal cuore del soggiorno dei morti ho chiesto aiuto, e mi hai risposto. (...) Le acque mi hanno stretto fino alla gola ma tu m’hai fatto risalire vivo dalla fossa, Signore, mio Dio! (...) La mia preghiera è pervenuta sino a te. (...) Ti offrirò sacrifici, dichiarando la mia riconoscenza. (...)”. Il Signore parlò al pesce, che vomitò Giona sulla terraferma
    L'uomo che non risponde a Dio, che lo disattende fuggendo per mare ove immagina il "Signore dei Cieli e della terra" non abbia signoria, ora gli parla da sotto il mare, ora e' lui che chiede.

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  • Giona: 1: 14-16; 2: 1

    di Enrico Benedetto

    «Allora i marinai invocarono il Signore. Gli dissero: "Signore, per favore, fa’ in modo che non scompariamo a causa di quest’uomo, e non imputarci sangue innocente". (...) Poi gettarono Giona a mare e la tempesta si placò. (...) Allora offrirono un sacrificio al Signore. Il Signore inviò un gran pesce che inghiottì Giona, e Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.»
    I marinai pregano il Dio Sconosciuto, mostrandoci che non è necessario conoscere Dio per pregarLo, è semmai pregandoLo che lo si conosce.

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  • Giona 1: 7-12

    di Enrico Benedetto

    «I marinai si dissero: "Tiriamo a sorte per sapere chi ci porta sfortuna attirando la tempesta". E fu estratto Giona. Gli chiesero: (...) "Qual è il tuo Paese e il tuo popolo?” Rispose: “Sono ebreo e temo il Signore, il Dio del cielo che ha fatto il mare e la terra ferma”. (...) e spiegò che scappava per sfuggire al Signore.»
    Profeta refrattario, Giona confessa su ingiunzione la propria origine e la propria fede.

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