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  • Giobbe 19:25-26

    di Giuseppina Bagnato

    «Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla polvere. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, senza la mia carne vedrò Dio»
    Il libro di Giobbe è un libro di sfide, ma la peggiore è il momento in cui il credente deve fare i conti con il dolore e la sofferenza che vive e lo sommerge

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  • Geremia 23, 7-8

    di Giuseppina Bagnato

    «"Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui non si dirà più: 'Per la vita del Signore che ha fatto uscire la casa d’Israele dal paese d' Egitto', ma molto più: 'Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto il seme della casa d'Israele dalla terra del settentrione, e da tutte le altre terre dove erano dispersi lì ed essi abiteranno nella loro terra' "».
    Questa profezia parla di giorni in cui pensare al nostro rapporto con Dio e con la storia non come presenza sporadica e lontana, ma come una testimonianza del suo intervento nelle nostre vite

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  • Giovanni 21:12-13

    di Giuseppina Bagnato

    «Gesù disse loro: "Venite a far colazione". E nessuno dei discepoli osava chiedergli: "Chi sei?" Sapendo che era il Signore. Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce»
    La scrittura è forma che riattiva il ricordo e in questo brano ci sono forme che si rivelano all’alba.

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  • Giosuè 4: 9. 20-21

    di Giuseppina Bagnato

    «Giosuè fece rizzare pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca del patto, e vi sono rimaste fino ad oggi. (...) E Giosuè fece rizzare in Ghilgal le dodici pietre che essi avevano prese dal Giordano. Poi parlò ai figli d'Israele e disse loro: "In avvenire, i vostri figli domanderanno ai loro padri: 'Che cosa significano queste pietre?'"»
    Siamo chiamati a essere custodi di una memoria in movimento perché la nostra chiamata per atto salvifico è valida ieri come oggi e con essa la nostra responsabilità di vivere secondo la Legge del Dio Vivente

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  • Giosuè 15:16-19, Giudici 1:12-15

    di Giuseppina Bagnato

    «Caleb disse: "A chi batterà Chiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie mia figlia Acsa". Allora Otniel figlio di Chenaz, fratello di Caleb, la conquistò, e Caleb gli diede in moglie sua figlia Acsa. E quando lei venne a star con lui, persuase Otniel a lasciarle chiedere un campo a Caleb, suo padre. Lei smontò dall'asino, e Caleb le disse: "Che vuoi?" Quella rispose: "Fammi un dono; poiché tu m'hai stabilita in una terra arida, dammi anche delle sorgenti d'acqua". Ed egli le diede le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti»
    La Bibbia ci dice che siamo parte di una storia scritta da Dio che ci chiama a responsabilità e regala sorgenti d’acqua viva nell’aridità delle scelte umane

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